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LO STRANO CASO DEL VELOCISTA GAY: SITO USA FILTRA LE NEWS E TRASFORMA TYSON `GAY` IN `OM

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thebestdark
CAT_IMG Posted on 4/7/2008, 11:06




Lo sportivo americano Tyson Gay sul sito dell`American Family Association, diventa "Tyson Homosexual" grazie ad un filtro che trasforma la parola "GAY" in "OMOSESSUALE".

Quando i giornali hanno titolato qualche giorno fa "Gay, l'uomo più veloce del mondo" oppure "Gay cancella Greene, Bolt batte Powell", il nostro occhio non ha potuto fare a meno di leggere di che cosa si stesse parlando. Il soggetto degli articoli in questione non era uno sportivo omosessuale che aveva realizzato un record, ma l'atleta americano Tyson Gay, che di Gay, a parte il nome, non ha proprio nulla.

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Gay è un nome molto diffuso negli States, basti pensare ad Enola Gay, nome del bombardiere che lanciò la bomba atomica su Hiroshima, nonchè nome della madre del pilota che lo guidava, o a Rudy Gay, campione di pallacanestro. Fatto sta che, sul sito OneNewsNow della American Family Association, la parola GAY non esiste. Il motore che inserisce le news e filtra le ricerche del sito trasforma automaticamente il termine "gay" in "omosessuale". Così, quando l'agenzia d'informazione AP ha inviato la notizia del passaggio di Tyson alle semifinali per le qualificazioni alle Olimpiadi di Pechino, il sito ha automaticamente titolato l'articolo: "Omosessuale entra facilmente nelle prove per la finale dei 100 metri". Tyson Gay è diventato quindi Tyson Homosexual.

Dopo essersi resi conto della gaffe, lo staff del sito ha provveduto a correggere la svista e si è scusato per l'accaduto giustificando così questo stravolgimento di termini: "La parola 'omosessuale' lancia un'immagine migliore rispetto al termine 'gay'. Matrimonio omosessuale suona meglio di matrimonio gay" ha detto Fred Jackson, il direttore del sito. La correzione tuttavia non ha salvato il buon nome del sito che subito è stato preso di mira dalla stampa. La faccenda è finita addirittura sul Washington Post che ha fatto immediatamente della facilissima ironia. Ma il direttore del sito, Peter Montgomery, ha precisato "Abbiamo segnalato noi questo assurdo caso al Washington Post".

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